Un uomo finisce col diventare
ciò che pensa di essere.
(Mohandas Gandhi)
(Mohandas Gandhi)
La paranoia è una modalità rigida di
pensiero che spinge chi ne soffre a non fidarsi di nessuno, tranne che di se
stessi e a dubitare di tutti. I temi di base dei pensieri paranoici sono
orientati alla diffidenza e alla sospettosità, e in particolare a cosa gli altri pensino di lui e
a come stiano tentando di ingannarlo. Qualsiasi parola o azione espressa
dagli altri viene interpretata come minacciosa.
La lente patologica costringe
il paranoico in un mondo egocentrico in cui tutti agiscono contro di lui, per
questo si sente costantemente sotto attacco. L’unica soluzione che momentaneamente
riesce ad allentare l’ansia costante, ma in seguito diviene la gabbia in cui si
chiude da solo, è difendersi costantemente dagli attacchi esterni che possono
arrivare da un momento all’altro, quindi cerca incessantemente di tenere la
situazione sotto controllo.Vivendo in questo clima di sospetto e diffidenza arriva a dubitare delle azioni e intenzioni dei propri familiari, o della fedeltà del partner, o della lealtà di un amico, cosa che lo spinge ad effettuare un monitoraggio costante, per evitare di essere tradito.
Per capire come viene giudicato dagli
altri tende a trascurare i contenuti delle conversazioni prestando però molta
attenzione al linguaggio non verbale. La credenza sulla veridicità dei propri costrutti mentali è così radicata che
percepiscono gli altri o il mondo o Dio come sbagliati. I problemi non
provengono da loro stessi. Quindi hanno solitamente un’alta resistenza al
cambiamento e sono spesso trascinati in terapia dai familiari preoccupati e esasperati
da comportamenti strani, bizzarri e spesso aggressivi (tendono ad esplodere all’esterno
la rabbia).
La forma più grave si ha quando il
paranoico arriva a credere di essere perseguitato o spiato, fino a vivere immerso
in una realtà tutta sua in cui qualcuno lo vuole avvelenare, o è vittima di un
complotto, o dio lo ha scelto per compiere una missione, o si sente osservato, controllato,
pedinato.
In tutti i casi comunque la paranoia scaturisce dai pensieri stessi del paranoico che divengono la verità assoluta. La realtà che tutti percepiamo viene trasformata dalla lente patologica per assecondare il tema paranoico di fondo.
In tutti i casi comunque la paranoia scaturisce dai pensieri stessi del paranoico che divengono la verità assoluta. La realtà che tutti percepiamo viene trasformata dalla lente patologica per assecondare il tema paranoico di fondo.
Le tentate soluzioni che non risolvono
ma peggiorano il problema sono:
Controllo della realtà esterna
Sentendosi costantemente sotto
minaccia, l’unico modo per non essere attaccato è restare costantemente sulla
difensiva. Quindi controlla scrupolosamente tutto e tutti. Mostrandosi agli
altri con un comportamento chiuso, sospettoso, sempre sul chi va là, non fa
altro che mettere chi gli sta intorno a disagio e sulla difensiva e quindi sarà
guardato a sua volta con diffidenza. Tutto questo non fa che alimentare la sua
credenza che gli altri ce l’abbiano con lui. Quindi è la tenta soluzione di
controllo crea un circolo vizioso nel quale: io sospetto gli altri e li
controllo, per questo mi pongo in modo che gli altri sospettino di me, alla
fine troverò nei loro sguardi e nei loro atteggiamenti la conferma dei miei
dubbi e mi comporterò sempre più in modo sospettoso.
Ricerca di conferme che
avvalorino i suoi sospetti
Dubitando sempre di
tutto e tutti, e non potendosi fidare di nessuno tranne che di se stesso, vive
costantemente nel dubbio. Da una parte le persone care che guidate dal buon
senso cercano di farlo ragionare, spiegandogli razionalmente che sta adottando
dei comportamenti “strani”, dall’altra i suoi pensieri che lo guidano al
sospetto (se non mi capisci, trami contro di me). Questa dualità tra “buonsenso
e struttura rigida d’interpretazione del mondo” lo spinge a cercare
costantemente indicazioni che avvalorino i suoi radicati costrutti mentali. Tutte
le informazioni vengono interpretate in modo rigido, sempre in linea con la propria
idea di minaccia. Ad esempio: “Se vuoi farmi prendere il medicinale non è perché
vuoi il mio bene ma perché mi vuoi avvelenare”.
Coinvolgere i familiari
Capita spesso che i
familiari vengano coinvolti (se non sottostanno scatenano un esplosione di
rabbia) in pratiche particolari o inusuali volte sempre alla difesa da un
possibile attacco dall’esterno. Ad esempio, spegnere le luci per far credere
alla CIA di non essere in casa, oppure recitare preghiere di gruppo per
scacciare il maligno. Naturalmente tale atteggiamento va solo a rinforzare le
credenze del paranoico.
-Per chi volesse approfondire, consiglio la lettura di questo articolo:
Che differenza c’è tra ossessioni e paranoie?
-Per sapere come si opera in sede terapeutica per risolvere questo tipo di problemi vi consiglio di leggere: Come si costruisce la soluzione ad un problema psicologico?
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Dr. Patrick Bini
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