"Non vivere con la paura di morire,
ma muori con la gioia di aver vissuto"
Jim Morrison
Ipocondria
L’ipocondriaco
è convinto di avere una malattia e per questo monitorizza costantemente il
proprio corpo per carpire le sensazioni, i segnali, che ne indichino la
presenza.
Più
precisamente, il suo ascolto ossessivo delle sensazioni corporee, è
volto alla ricerca di segnali che sconfermino la presenza della malattia tanto
temuta (di solito letale). Paradossalmente invece ascoltandosi costantemente
(infatti cerca ma per non trovare) finisce per trovarne ancora di più
avvalorando la sua credenza iniziale. Si infila letteralmente in una spirale
che si autoalimenta.
Le
tentate soluzioni che di solito vengono adottate ma peggiorano e mantengono il
problema sono:
Ricerca
di segnali
La
tentata soluzione disfunzionale del controllo corporeo per rassicurarsi,
diviene il mezzo attraverso il quale si scovano e concretizzano i tanto temuti
sintomi dell’infausta malattia.
Parlare
del proprio problema
La
costante preoccupazione per il proprio stato fisico, naturalmente si ripercuote
anche nella sfera sociale. L’ipocondriaco infatti ne parla in continuazione sia
con gli amici che con i familiari, si aspetta dei trattamenti speciali e si
sente incompreso. Naturalmente parlare del proprio problema costantemente non
fa altro che renderlo ancora più vivo e
presente.
accertamenti
medici
Alla
continua ricerca di conferme alla propria convinzione, fanno ricorso a numerosi
pareri specialistici richiedendo costantemente nuovi esami. Anche se si sentono
rassicurati dai medici che stabiliscono l’assenza di patologie organiche,
tendono a screditarli,. Si sentono irritati da coloro che ipotizzano un’origine
psicologica dei disturbi che li affliggono.
Patofobia
Come
indica il nome la patofobia rientra nell’area dei disturbi fobici. Il
patofobico ha paura di avere o poter contrarre una malattia. Qualsiasi segnale
inusuale proveniente dal corpo lo spaventa in modo esagerato perchè potrebbe
essere un sintomo preoccupante. Quindi cerca di scacciare questo pensiero che
però più viene scacciato più diviene presente e assillante. La paura derivante
dalla lettura errata delle sensazioni emergenti può crescere al punto di
sfociare nel panico.
Le
tentate soluzioni che di solito vengono adottate ma peggiorano e mantengono il
problema sono:
Cercare
di scacciare il pensiero
Quando
un pensiero spaventoso si ripropone in modo incontrollato, una delle tentate
soluzioni disfunzionali più comunemente messe in pratica è cercare di non
pensarci. Il pensiero inopportuno, proprio per la sua natura ossessiva cercherà
invece di riproporsi sempre più. Più cerco di scacciarlo più finirò per
chiamarlo e alimentarlo.
Per
scacciare le proprie paure è necessario cercale e affrontarle. I fantasmi che
noi evochiamo, se scappiamo ci inseguono e ci spaventano a morte, se li
tocchiamo, svaniscono.
Tende
a non fare accertamenti medici
I
patofobici preferiscono solitamente rimanere nel dubbio sulla possibilità o
meno di avere una malattia. Dato che hanno paura di avere una malattia,
preferiscono non sottoporsi a controlli medici perchè potrebbero concretizzare
i propri timori.
Ne
parla con chiunque come per chiedere aiuto
Il
patofobico come l’ipocondriaco, parla molto volentieri e spesso con gli altri
dei propri disagi fisici. Più che per scaricarsi dall’ansia però, ne parla per
chiedere aiuto. Anche in questo caso però parlarne non fa altro che alimentare
e rendere sempre più presente e concreto il problema.
La Terapia Breve strategica risulta molto efficace nel trattamento dell'ipocondria e patofobia, attestando la percentuale di risoluzione completa del problema nell'89% dei casi trattati.
Bibliografia:
G. Nardone, Solcare il mare all’insaputa del cielo, Milano, Ponte alle Grazie, 2008.
I. Conti, Autoinganni, Milano, Franco Angeli, 2012.
G. Nardone, Paura, panico, fobie, Milano, Ponte alle Grazie, 1993.
Dr. Patrick Bini
La Terapia Breve strategica risulta molto efficace nel trattamento dell'ipocondria e patofobia, attestando la percentuale di risoluzione completa del problema nell'89% dei casi trattati.
Bibliografia:
G. Nardone, Solcare il mare all’insaputa del cielo, Milano, Ponte alle Grazie, 2008.
I. Conti, Autoinganni, Milano, Franco Angeli, 2012.
G. Nardone, Paura, panico, fobie, Milano, Ponte alle Grazie, 1993.
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